Giornate di lavoro “Di quale agricoltura sociale abbiamo bisogno oggi?”

Assemblea dei soci di AiCARE 4-5 aprile 2014

assemblea-soci

Si è svolto venerdì 4 aprile, in occasione dell’assemblea dei soci di AiCARE, un pomeriggio di lavoro aperto per discutere e riflettere sul tema dell’agricoltura sociale. L’assemblea si è svolta presso l’ex Cartiera del Parco Regionale dell’Appia Antica a Roma. L’obiettivo dell’incontro era riflettere insieme partendo dall’interrogativo: “Di quale agricoltura sociale abbiamo bisogno oggi?”.

Dopo la presentazione dei soci di AiCARE, la relazione delle attività svolte e del network dell’agenzia, l’introduzione ai lavori è stata condotta dal prof. Saverio Senni dell’Università della Tuscia, che ha stimolato la discussione lanciando dieci spunti di riflessione sull’agricoltura sociale di cui “Non abbiamo bisogno”. Il prof. Senni ha così evidenziato quanto sia parte fondamentale dell’agricoltura sociale la capacità di costruire relazioni e di essere catalizzatrice di costruzione di rapporti tra attori differenti.

Poi i lavori sono proseguiti secondo la modalità del World Cafe, una metodologia che si ispira ai vecchi caffè, creando un ambiente di lavoro che stimoli i partecipanti e li inviti ad una discussione libera ed appassionata. L’obiettivo del World Cafe è creare conversazioni importanti, capaci di coinvolgere le persone ed aprire prospettive di cambiamento non convenzionali.

Così i partecipanti, oltre 60 provenienti da istituzioni, terzo settore, imprese agricole e sociali e singoli cittadini, hanno iniziato i lavori interrogandosi attorno al tema della giornata. Successivamente tutti hanno lavorato per tavoli distinti, intervenendo liberamente rispetto a cosa possono fare le aziende agricole per costruire l’agricoltura sociale di cui abbiamo bisogno oggi; cosa può fare il terzo settore; cosa le Pubbliche Amministrazioni ma anche cosa i cittadini e la società civile possono fare. La partecipazione alla discussione è stata importante. La dinamica del World Cafe e la differente provenienza dei tanti intervenuti hanno contribuito a costruire un dialogo ricco di spunti e composto di molteplice voci. Le imprese agricole possono contribuire e aiutare nel non identificare lo svantaggio come “diversità”, bensì come “normalità” e di conseguenza come arricchimento di talenti e capacità diverse, grazie a contesti produttivi che si auto sostengono, con caratteristiche di inclusività. Il terzo settore può tessere reti, può raccogliere i bisogni e trovare soluzioni in collaborazione con le Istituzioni e le aziende agricole in merito alle risposte da offrire. I cittadini possono contribuire ad educare alla responsabilità e all’impegno attraverso il consumo di prodotti da agricoltura sociale, di un cibo civile, visitare le aziende, promuovere l’agricoltura sociale. Le Istituzioni hanno in questo momento più che mai il dovere di creare networking, di promuovere partenariati, di creare dialogo e garantire la circolazione delle idee. Le parole chiave più evidenti sono state: dialogo, sistema, sinergia e rete.

La modalità di lavoro partecipato e la volontà di affrontare il tema provando ad interrogarsi non solo sulle necessità ma ribaltando la prospettiva e quindi riflettere su cosa ciascuno possa fare per provare a costruire un cambiamento, sono ispirate al “Movimento del Colibrì” fondato da Pierre Rabhi; cercando, come racconta la leggenda del colibrì, di interrogarsi ciascuno sul proprio ruolo per provare a fare tutti la propria parte per costruire un’agricoltura sociale possibile e in grado di rispondere ai bisogni di oggi. Il pomeriggio, infatti, si è aperto con la frase di Pierre Rabhi “La società civile rappresenta oggi una sorta di laboratorio nella costruzione del futuro, e l’idea che ciascuno, con il proprio ruolo, possa fare la propria parte, ne determina il coraggio collettivo. Il problema tuttavia oggi non sono tanto, o meglio non solo, i nuovi modelli capaci di proporre soluzioni, che esistono e sono numerosi, quanto riuscire a mettere insieme l’energia diffusa per produrre dei cambiamenti”, e la volontà di AiCARE nell’organizzare questa giornata è stata quella di favorire la partecipazione e il dialogo, per provare a realizzare un’agricoltura sociale, ma anche una società capace di promuovere e costruire il cambiamento. Il documento emerso dai lavori sarà a breve reso disponibile sul sito di AiCARE.

Il giorno 5 aprile i lavori sono continuati con l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo composto da Francesca Durastanti (alla quale è stato rinnovato il mandato di Presidente di AiCARE), Angela Galasso, Silvia Paolini, provenienti dal Lazio, Francisco Martinez (Emilia Romagna), Margherita Rizzuto (Campania) e con la programmazione delle prossime presentazioni regionali dell’agenzia e delle attività e progetti per il 2014/2015.